APRILE 2014

di Max Stefani ( max@outsiderock.com )

"La musica si divide solo in due generi: quella bella e quella brutta" (Duke Ellington)

* Nei primi numeri del giornale che state leggendo, avevo sinteticamente spiegato in che direzione intendevo andare. Un giornale che, sull’esempio del settimanale “Internazionale”, fosse fatto per l’80% da traduzioni (vecchie e nuove) dai migliori giornali esteri, che si proponeva di attirare un target di lettori over40 se non 50 (perchè sono gli unici che ancora hanno voglia di avere della buona carta in mano condita con belle foto e testi di alta qualità ma soprattutto di spenderci 7 euro) e in ultimo saltare il canale che porta i giornali alle edicole che stava (e sta) collassando.
In questo quasi primo anno di vita c’è stato solo il canale degli abbonamenti (Pdf o cartaceo) e una diffusione solo nelle città di Roma e Milano, più gli aeroporti di Linate/Malpensa/Fiumicino e una trentina di “Outsider Point” sparsi per tutta la penisola. Purtroppo (o meno male) non ci stiamo più dentro. In questi mesi siamo arrivati a tirare 4000 copie al mese vendendole quasi tutte, ma le richieste sono maggiori. Quindi da questo numero di aprile, abbiamo una distribuzione nelle edicole della penisola molto maggiore, passando da una tiratura di 4000 a 15.000. Speriamo bene. Il giornale piace a noi farlo quanto piace a chi se lo trova tra le mani. Insomma ci siamo inventati una cosa anomala che sembra avere un mercato più grande di quanto potevamo ottimisticamente pensare. Quindi perché non provarci?

* “Outsider” è musica e quindi Cultura. Oddio, non è che in Italia la cosa sia così certa, ma diciamo che in grossa parte del mondo occidentale l’assunto corrisponde a verità.
Ora: non che mi aspetti granchè dall'intrepido e ambizioso Renzi (quello del “Mai al governo senza il voto”, “Non farò le scarpe a Letta”, “Mai più ricatti dai piccoli partiti”, “Basta Alfano nella squadra”, “Dureremo fino al 2018”etc etc) ma vedere Dario Franceschini, il traditore di Letta, essere ripagato con il ruolo di “Ministro della Cultura”, al posto dei famosi “30 denari”, è triste. Come ha scritto su facebook Leonardo Giacomelli: Franceschini Ministro della Cultura suona come i vecchi titoli di Topolino tipo: "Paperoga Inventore" o "Pippo Astronauta". E vogliamo parlare del Sottosegretario all'Istruzione Francesca Barracciu? Indagata per peculato dalla Procura di Cagliari e per questo già costretta a fare un passo indietro come Governatrice della Sardegna, dopo aver fatto parte della Commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro.
Mi sfugge il nesso.
Potremmo dunque buttarla sul ridere, che è sempre un modo simpatico per non farsi venire il sangue amaro.
Però due righine le dobbiamo scrivere, cercando di non ripetere quanto scritto lo scorso mese dove, in un tabella mortificante, veniva evidenziato quanto lo Stato italiano spende nella percentuale di spesa pubblica per la “CULTURA”.
Si può fare merce di scambio in questo modo? E cosa mai potrà portare quest’uomo, Franceschini, recordman del trasformismo, a noi che riteniamo la CULTURA fondamentale per considerarci un paese civile?
Niente, probabilmente.
Dario Franceschini, avvocato di formazione, nel 1980 diventa consigliere comunale di Ferrara per la Democrazia Cristiana, ha militato poi nel Partito Popolare Italiano, è stato Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel governo D'Alema, riconfermato nel governo Amato e tra i fondatori della Margherita. È stato membro del direttivo del Partito Democratico Europeo e componente dell'assemblea parlamentare dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE). Uno che senza una poltrona pare non riuscire a vivere e va dove lo porta il vento. Non importa se questo si chiami De Mita, D'Alema, Letta o Renzi...
Gli gioverà aver scritto quattro romanzi in 8 anni, sempre che li abbia scritti lui?

* Veniamo al numero che state per leggere. Quattro gli articoli principali: Traffic/Colosseum, Dylan/Hendrix, Beck, Stranglers e Calibro 35. Mi sembra niente male.
Sui Traffic era una vita che volevamo arrivarci (già ai tempi del “Mucchio”) perchè è uno dei gruppi inglesi che più amiamo in assoluto. Il fatto che ci abbiamo aggiunto i Colosseum è una variante anomala ma altrettanto bella. Come molti dei suoi contemporanei, il quartetto di Winwood/Mason si misurava con una varietà di suoni diversi sui suoi album: pop, rock, jazz, psychedelic, R&B, folk, blues, prog e persino una specie di world music. Ma pochi gruppi misero insieme queste disparate influenze in maniera così appassionata e completa come i Traffic.
Ciò che stupisce oggi, a rivivere quei tempi percorsi dai Traffic (e anche dai Colosseum), è prendere coscienza dell'incredibile realtà che, nei sessanta, l'unica cosa che veramente contava era la musica.
Godiamoceli ancora e facciamocene una ragione: specie oggi che viviamo nel tempo delle boy band e dei talent show.
E poi sui Colosseum ho un buon-cattivo ricordo. A primavera del 1971, dopo averli visti al Piper di Roma, feci un frontale in motorino mimando Hiseman alla batteria. Non mi feci niente, tranquilli, ma Hiseman in qualche modo mi segnò. Non a caso adesso suono x diletto la batteria.
All Along the Watchtower (la “Wild Song” del mese) ci permette di arrivare su Dylan e Jimi Hendrix. Due musicisti sui quali non è mai troppo scriverci sopra.
Non può fare che bene al cuore e alla mente che esista un musicista come Beck. Questo geniale e impertinente uomo dimostra (almeno nel mercato internazionale, perché in Italia è altra cosa) come sia possibile creare musica intelligente, sincera, farsi accettare da tutti e andare anche nelle classifiche di vendita.
Discorso simile su gli Stranglers. Quello che ci piaceva (e ci piace) di loro è che sono sempre sembrati fuori posto tra la buffoneria e “l’aldilà di ogni limite” di Pistols, Damned e compagnia bella.
Chiudono articoli su Lanegan, Presley, De Andrè, Aztec Camera, Ian Matthews, Chip Taylor, Peter Buck, Wilko/Daltrey, i poveri Francesco di Giacomo/Banco e Bob Casale/Devo… che cerchiamo di ricordare nella maniera più semplice. C’è qualche recensione/ristampa in più del normale ma dipende dai mesi e stare dietro alle ristampe in questo periodo è difficile. Tante e di solito interessanti.
Il pranzo è pronto.
Buon appetito.
Max Stèfani


R.I.P. - Scott Asheton/Stooges (HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/16_agosto"16 agosto HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/1949"1949 – HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/16_marzo"16 marzo HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/2014"2014) e Joe Lala/Manassas (3 novembre 1947 – 18 marzo 2014).

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