• Numero #5
    FEDERICO FIUMANI, PETER GABRIEL, COBAIN
    BOARDS OF CANADA, STEVE MILLER BAND
    J.J. CALE, KANSAS CITY
    Musica, concerti, arte, libri, cinema e molto altro…
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OTTOBRE 2013

di Max Stefani ( max@outsiderock.com )

E siamo arrivati al nr.5! Il giornale sta andando molto bene. Come ho già detto negli editoriali precedenti, Outsider è un giornale “diverso”, sia per la scelta dei contenuti sia per come si pone sul mercato: da una parte siamo una sorta di “Internazionale”, perché traduciamo circa il 70% il giornale dai nostri colleghi stranieri; dall’altra, abbiamo deciso di evitare quasi del tutto il principale canale di vendita italiano, le edicole, con l’eccezione di Milano, Roma e relativi aeroporti.

Abbiamo optato invece per una rete di oltre trenta negozi di dischi sparsi per la penisola, un modo per fare “sistema” in un settore in cui questo accade di rado ahimè. Abbiamo tirato 2500 copie del primo e del secondo numero. Siamo a quota 2000 di venduto e le ultime copie vanno via veloci come arretrati. A settembre quindi siamo passati a 3500 copie di tiratura e a 4000 con il numero che state leggendo... Insomma la politica dei piccoli passi e del “passa parola” ha i suoi tempi ma sembra funzionare. In termini di cifre può essere scoraggiante. I “miei” giornali precedenti viaggiavano su cifre differenti: “Mucchio” vendeva negli anni ottanta anche 30mila copie, “Rumore” nei novanta 15mila, erano decisamente altri tempi. Se pensiamo che la media del venduto delle riviste musicali rock in edicola (con l’eccezione di “Rolling Stone” e “XL”) è di 3500 copie a fronte di 12/15mila di tiratura, ben si capisce come sia cambiata la situazione. Le nostre cifre da debutto quindi non sono male e noi tutti siamo molto soddisfatti della creatura. Certo gli abbonamenti sono ancora pochi, circa 350, ma abbiamo l’obiettivo di raggiungere quota 3000 prima della fine del 2014.

Anyway, detto tutto il bene possibile di “Outsider”, una delle cose più buffe, o tragiche, del suo successo è l’amara constatazione che come uomo d’affari sono sempre stato una frana. Ma questo l’avevo già capito scrivendo la mia biografia “Wild Thing”. Non è un caso che dopo 43 anni di lavoro mi ritrovi senza un cavolo di pensione e senza un euro in banca. Ma non mi lamento, nessuno è perfetto, tanto meno io.

Il lavoro di “Outsider” mi prende ovviamente molto, e ho realizzato che al “Mucchio”, diciamo a partire dal ritorno al mensile, anno domini 2005, c’erano ben quattro persone in redazione (+ due interni/esterni) che facevano il lavoro che adesso faccio… da solo, pur se con l’aiuto prezioso di Alberto Castelli. Persone regolarmente assunte che costavano complessivamente alla società più di 16mila euro al mese. Per non parlare della commercialista, che aveva un onorario 5 volte superiore all’attuale. Per carità, sono contento di aver “creato posti di lavoro” ma se fossi stato più attento probabilmente le cose non sarebbero finite come sono finite. In ogni caso ora una struttura aziendale simile sarebbe improponibile, se si vuole sopravvivere bisogna ridimensionarsi parecchio.

Ma torniamo a noi. Tutti articoli lunghi questo mese.

L’uscita della ristampa di In Utero dei Nirvana è l’occasione per pubblicare interamente il servizio di “Mojo”, il quale come sempre è arricchito con box redatti da noi e da una scelta fotografica decisamente migliore. Mi ha scritto scontrosamente un lettore (!?) dicendo che preferisce comprare l’originale invece che un giornale “copiato”. Rispondo dicendo che le riviste straniere non si trovano spesso fuori dalle grandi città, perdipiù costano un abominio e non tutti sanno l’inglese. Inoltre noi operiamo una selezione partendo da una montagna di materiale e ci mettiamo del nostro.
Una chicca il pezzo sulla Steve Miller Band, uno dei gruppi più seguiti dal “Mucchio” agli inizi della sua avventura editoriale, in occasione della ristampa l’anno scorso dei suoi dischi anni sessanta. Poi me li sono perso per strada, anche se l’ultimo disco, molto blues, non è affatto male. Peter Gabriel è in tour e la ristampa di So sono stati invece una buona occasione per tornare su un musicista che, sia con i Genesis che da solo, in Italia è seguitissimo. La “wild song” del mese è Kansas City, che molti di noi conoscono solo per la cover dei Beatles, ma in realtà è molto di più. Guardando oltre, ci soffermiamo sui Boards of Canada, che non si fanno fotografare e non rilasciano interviste, non è stato facile. Molti gli spunti interessanti, specie quello di un fan d’eccezione come Enrico Fontanelli degli Offlaga Disco Pax.

Cover story a sorpresa a... Federico Fiumani.

In effetti in copertina come prima scelta c’era Cobain, che ha un respiro molto più internazionale e tenendo conto che siamo una rivista esterofila e che gli spazi per il rock italiano sono molto limitati (Palazzo sul n. 1, Gang/Biacchessi sul n. 3/4) la scelta sembrava obbligata. Tuttavia l’articolo è bello, molto lungo, lui è una vera icona rock, stimato da tutti, non ha mai perso la sua verve provocatoria ed irriverente, regalando alla musica italiana una prospettiva diversa, frutto di una sensibilità rara, capace di fondere impulsi anticonvenzionali e rispetto per la tradizione, usa anche il cervello e non la manda a dire. E secondo me abbiamo fatto bene.

Come vedrete poi, in questo numero ci sono 8 recensioni di dischi nuovi. Non è un allargamento fisso (anche se richiesto a più voci) ma semplicemente l’uscita contemporanea di dischi, per un verso o per l’altro, interessanti. Ne sono rimasti fuori altrettanti, come Arctic Monkeys, Mark Lanegan, Bill Callahan, Paul McCartney, Arcade Fire… Qualcuno, ben digerito, sarà su novembre, altri sul sito che stiamo aprendo ai contenuti extra della versione cartacea. Stessa cosa succede per la parte “ristampe”, spazio che potrebbe aumentare a dismisura, viste le uscite. Nella posta trovo tanti i riferimenti al “Mucchio”: mi rendo conto che non si può evitare, è difficile buttarsi alle spalle 34 anni di direzione. Non mi resta che augurarvi buona lettura.

Ps - Lo scorso mese abbiamo pubblicato la recensione di Mavin Staples ma con il testo vecchio dei... Phoenix. Rimediamo. Sorry.
Ps 2 – Da prossimo mese cercherò di fare un editoriale meno “classico”. Più sull’onda di “Seppia” o “My private life”.
Ps 3 – Qualche problema lo scorso mese per la spedizione abbonati. Disguidi con le poste etc. Da questo numero il giornale dovrebbe arrivare sprint.

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